Nadir Basso
Nella precedente vita, dopo gli studi in Lettere a Padova, è stato prima teatrante e poi libraio – negli interstizi e nei periodi vacanti già ceramista e decoratore nel laboratorio del padre, Gianbattista Basso, che gli ha trasmesso il suo sapere legato alla ceramica tradizionale. Si dedica alla ceramica a tempo pieno da una decina d’anni e (ri)scopre la ceramica raku – avvicinata nei primi del 2000 – all’inizio della pandemia. Ne perfeziona la tecnica e ne approfondisce lo spirito sotto le cure di Nico Toniolo, maestro ceramista per anni sodale di Alessio Tasca. Trova in questa declinazione del fare ceramico un proprio dàimon buono, un luogo dove far convergere l’interesse coltivato negli anni per pratiche e saperi dell’oriente estremo (come lo shodō e il pensiero zen) che condividono con la ceramica raku (raku significa letteralmente ‘gioire il momento’) un’attitudine, una filosofia e un’estetica radicalmente ‘altre’ rispetto alle nostre – e per questo profondamente affascinanti.